Passa ai contenuti principali

DressYouCan: lo dress sharing tutto italiano

La prima Startup italiana di noleggio abiti e accessori


Foto di una modella con in mano un abito noleggiato da DressYouCan

Avete mai sentito parlare di "fashion renting"? Bene, se non ne avete mai sentito parlare ve lo spiego in questo articolo! Si tratta di un vero e proprio noleggio di abiti e accessori, che deriva da formule già collaudate in altri settori, come quello delle autovetture e biciclette.

DressYouCan è la prima Startup italiana ad avere lanciato questo servizio di noleggio abiti e accessori femminili. L'ideatrice si chiama Caterina Maestro e ha maturato questa idea un po' per caso, durante un viaggio: 
"È successo in occassione di un viaggio fra amiche. Eravamo indecise se sull’acquisto dello stesso capo che però avremmo indossato sì e no mezza volta ciascuna. Allora ho iniziato a pensare a una sorta di armadio infinito in condivisione, dove poter prendere ciò che si vuole quando si vuole. Insomma, 365 vestiti per 365 giorni. L’obiettivo era permettere l’accesso illimitato a un nuovo guardaroba ogni giorno, grazie all’applicazione della logica della sharing economy al mondo del fashion".
Queste sono state le parole rilasciate da Caterina Maestro in una delle tante interviste sui blog online. La Startup ha preso vita nel 2015, grazie all'aiuto economico di amici e familiari, ma l'idea era già in grembo un anno prima.

Tre ragazze distese a terra che posano per la copertina di DressYouCan
Al centro, Caterina Maestro

Come funziona DressYouCan

Tutti gli articoli possono essere noleggiati sul sito DressYouCan.com oppur direttammente nel flagship store situato nel centro di Milano, in via Giacomo Mora. All'interno dello store è possibile provare gratuitamente i vestiti e ricevere consigli di styling, make up e consulenza di imamgine.
Il successo del servizio è dovuto alla vasta scelta di capi che si ha disposizione, tutti provenienti da privati e giovani designer emergenti. Quindi, i clienti hanno un vasto catalogo sempre aggiornato e alla moda. Inoltre, è possibilie trovare marchi firmati di caratura internazionale, che difficilmente sarebbero accessibili alla maggior parte delle donne. In questo modo chiunque potrà permettersi un capo da urlo ogni giorno a un prezzo compatibile con il proprio tenore di vita. Per esempio, il noleggio di un capo per quattro giorni ha un prezzo variabile tra i 59 e i 159 euro.
Altro punto di forza sono i servizi aggiuntivi inclusi nel prezzo, ovvero: messa a misura, lavanderia, spedizione, assicurazione e prova gratuita a domicilio. Insomma, è un servizio che riesce a soddisfare qualsiasi tipologia di cliente (addirittura è possibile attivare abbonamenti annuali).


Flagship

Premi

DressYouCan ha ricevuto diversi premi, ma il più presitigoso è stato il "Premio dei Premi per l’Innovazione" consegnato dal Presidente dell Repubblica Sergio Mattarella. Per la fondatrice della Startup è stata una specie di consacrazione nell'imprenditoria nazionale. Un riconoscimento ottnenuto dopo gli sforzi fatti in questi anni. Complimenti a questa bella realtà italiana!


Fonte: Forbes





Post popolari in questo blog

Il successo di Gian Luca Comandini

Gian Luca Comandini Gian Luca Comandini è considerato il mago dei social. E' nato a Roma, il 13 aprile 1990, ha iniziato la sua carriera aprendo una pagina Facebook sulle scommesse , denominata "I pronostici del Mister", che in poco tempo ha raggiunto i 300mila fans e l'App è arrivata addirittura ad essere prima nella classifica italiana Appstore e settima in quella mondiale. Gian Luca Comandini ha continuato a fare successo aprendo altre pagine su vari argomenti (scarpe, motori), arrivando a gestire un bacino di circa 16 milioni di utenti attivi. Gian Luca Comandini oggi è titolare insieme al suo amico e socio Matteo Zago (esperto mondiale di Social Media Marketing) della società di pianificazione di stratedigie di marketing, brand reputation e sviluppo web “You & Web” , che nel primo anno ha fatturato 300mila euro e quest’anno è già sui 700mila . La società è arrivata ad assumere ben 22 dipendenti suddivisi in 3 diverse sedi: Roma, Londra e L’viv ...

Il crowdfunding che pulirà il mare dalla plastica! Boyan Slat

Boyan Slat e la The Ocean Cleanup Boyan Slat , classe 1994, è un inventore olandese, ex studente di I ngegneria aerospaziale. Grazie al suo amore per il mare ha fondato un'azienda, la The Ocean Cleanup , per pulirlo dalla plastica. Tramite una campagna di crowdfunding, in soli 40 giorni ha raccolto un milione di dollari , ora è a quota due milioni .  La filosofia di Boyan Slat è semplice : ad ogni sbaglio si può rimediare, l'importante è farlo in tempo .  Anche per questo, nel 2014, ha ricevuto il riconoscimento di " United Nations Champions of the Earth ". The Ocean Cleanup La sua idea nasce in Grecia quando, al termine di un'immersione, rimane sconcertato dal constatare che il numero dei sacchetti di plastica sott'acqua è di gran lunga superiore al numero di pesci.   Quindi perché non fare qualcosa per provare a pulire? The Ocean Cleanup, prevede l'installazione di una piattaforma fissa a cui vengono collegate d...

Stampa che ti innova: Lumi Industries

Lumi Industries Lumi Industries è un'azienda italiana incubata da H-Farm, che è diventata famosa per la creazione di una stampante 3D a DLP di dimensioni veramente ridotte: la LumiPocket . Lumi Industries è stata fondata dal creativo Davide Marin , nel marzo 2014 e successivamente è stata coinvolta nel progetto anche l'esperta in commercio estero e gestione d'impresa, Manuela Pipino . Lumi Industries ha recentemente partecipato alla Pitch Competition del Web Summit 2014 di Dublino, presentando la nuova versione di LumiPocket che è in grado di realizzare oggetti fino a 10 cm di altezza e 10 cm di diametro , può anche stampare diversi tipi di materiali fino ad una risoluzione massima di 50 microns , riesce ad offrire la stampa simultanea di più oggetti. Il prezzo di vendita della LumiPocket si aggira intorno ai 375 dollari , un prezzo veramente appetibile. LumiPocket è stata realizzata grazie ad una campagna di crowdfounding su Indiegogo .  ...