Nucleare, cosa sono i mini reattori «Small modular reactors»
I mini-reatttori «Small modular reactors» sono piccoli reattori sotto i 300 megawatt di potenza. Per farvi capire, quelli di una centrale tradizionale arrivano a 1600MW. Derivano dai motori dei sommergibili e delle navi atomiche.
Sono i famosi reattori di quarta generazione, di cui si sta tanto parlando nell'ultimo periodo, soprattutto dopo che il 2 febbraio 2022, la Commissione Europea ha dichiarato ufficialmente con voto di maggioranza che il gas naturale e l'energia nucleare sono fonti green e pertanto da considerare funzionali alla transizione ecologica.
Come sono composti?
Sono dei cilindri di metallo grandi come un paio di container, che contengono il nocciolo col combustibile e il generatore di vapore. All'interno il calore del nocciolo trasforma l'acqua in vapore, che aziona una turbina esterna e un alternatore che produce energia. L'acqua, una volta raffreddata, rientra nel mini-reattore e ricomincia il ciclo.
Quali sono i vantaggi?
✅ I cilindri possono essere assemblati in fabbrica e trasportati sul posto, anche in luoghi remoti, riducendo i costi.
✅ Possono essere aggiunti più moduli per aumentare la potenza.
✅ L'acqua e il vapore si muovono da soli col calore, viste le ridotte dimensioni dei cilindri, e non servono pompe.
✅ Una centrale a moduli occupa il 10% dello spazio di una centrale tradizionale, con costi e impatti ambientali inferiori.
✅ I mini-reattori modulari permettono di usare combustibili non convenzionali che durano di più, e quindi riducono la produzione di scorie.
Uno degli svantaggi secondo i critici è quello del costo troppo oneroso di quesi impianti per le compagnie energetiche private, e che possono essere realizzati solo con i fondi statali.
Fonte: Ansa